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Con la mia bici.

La gomma delle ruote sul pavè.

Un percorso nel tempo

tra le vie della mia città

                Milano

Tra le vie in bicicletta.

 

 

Non molti anni fa era quasi l’unico mezzo per spostarsi

tra le macerie di una

       città distrutta

    dai bombardamenti.

 

HO RITROVATO UN VECCHIO LIBRO

 

Pedalo, lo sguardo si sofferma,

       scatto fotografie,

ricerco gli stessi angoli

dove, anni fa,

qualcuno prima di me,

in balia dell’emozione

ha scattato le foto del

libro ritrovato.

 

RESPIRO,

 POLVERE,

FUMO,

 MACERIE,

 SGUARDI IMPAURITI,

ATTONITI.

 

LACRIME  DOLORE.

 

 

PERDITA DI TUTTO

PERDITA DI TUTTO

PERDITA DI TUTTO

PERDITA DI TUTTO

PERDITA DI TUTTO

 

 

 

PERDITA DI TUTTO

            TUTTO

 

Oggi sul sellino della mia bici sono ripartita

per ripercorrere un tragitto

di consapevolezza.

 

Importante soprattutto in questi giorni

                                                               oscuri

dove molte persone        SCAPPANO ANCORA

dai BOMBARDAMENTI  BOMBARDAMENTI,

dalla DISTRUZIONE

 

 

dalla  DEVASTAZIONE DELL’ANIMA

          DEVASTAZIONE DELL’ANIMA

          DEVASTAZIONE DELL’ANIMA

          DEVASTAZIONE DELL’ANIMA

 

 

Pedalo per calpestare un suolo

dove si è vissuta la stessa

PAURA, lo stesso terrore.

TERRORE

Dove il suono di una sirena

metteva in movimento rapido il cuore

                                                  cuore

e

  

    il respiro si spezzava

    il respiro si spezzava

    il respiro si spezzava

    il respiro si spezzava

 

  

    si spezzava

         spezzava nel BUIO

                               di un rifugio.

 

Milano è rinata.

Ma percorrere le stesse strade,

                            da sola,

con in tasca foto ritrovate

                mi permette

una consapevolezza nuova.

 

Ad ogni pedalata le ruote girano

 

                i giorni si susseguono

                                   inesorabilmente,

                               uno dopo l’altro

                               uno dopo l’altro

                               uno dopo l’altro,

e inesorabilmente sembra che anche gli

eventi si ripetano.

 

Alcuni dovrebbero però rimanere indelebili indelebili indelebili

anche e soprattutto

nella  MEMORIA

          MEMORIA

          MEMORIA

          MEMORIA  di chi non c’era,

ma che HA IL DOVERE DI SAPERE

                                             E DI NON

                                            DIMENTICARE

 

e pedalare verso questa consapevolezza

          MI RENDE LIBERA

 

LIBERA  LIBERA  LIBERA LIBERA LIBERA

 

Libera di scegliere di non voltarmi mai

e non far finta di non sapere,

                            di non ricordare,

                            di non vedere.

 

 

 

 

Pedalata dopo pedalata

                    dopo pedalata.

 

 

Pedalata dopo pedalata

                    dopo pedalata.

 

Pedalata dopo pedalata

                    dopo pedalata.

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